venerdì 25 giugno 2010

WANGARI MAATHAI, UNA DONNA CHE HA RIVOLUZIONATO L’AFRICA PIANTANDO ALBERI


Prima donna africana nella storia ad aver ricevuto il premio nobel per la pace nel 2004. Wangari e il suo Green Belt Movement hanno piantato 40 milioni di alberi in varie nazioni africane, Etiopia, Tanzania, Uganda, Malawi, Zimbabwe ma soprattutto in Kenya. Non ha coltivato abeti o eucalipti introdotti dagli europei e australiani, ma piante autoctone come l’acacia, il baobab e l’ulivo. Questa piantagione rappresenta il simbolo della sua lotta contro le ingiustizie, ma anche dopo aver ricevuto l’ambito premio non ha smesso di combattere, infatti dice che il colonialismo non è scomparso, prima gli invasori erano gli inglesi e i francesi, mentre adesso sono arrivati i cinesi a sfruttare l’Africa. Ma non è l’unico problema che ha affrontato Wangari Maathai.
Oltre ad esser stata la prima donna africana ad aver ricevuto il nobel, è stata anche la prima a laurearsi in biologia a Nairobi. Ma essendo donna ha avuto dei problemi con il lavoro, pretendevano di pagarla di meno dei suoi colleghi maschi. Così ha fatto un tale caos che alla fine gli è stato dato il titolo di professore maschio onorario! Si è decisa poi d’insegnare alle africane più povere e più sfortunate di lei che non hanno potuto studiare e non hanno acqua, cibo e legna da ardere a piantare alberi per ribellarsi.
Vicino ai villaggi non c’erano più foreste e legna, l’acqua era sparita e quella poca rimasta era inquinata da pesticidi usati nelle fattorie. Avevano disboscato territori immensi per costruire palazzi e farci campi da golf. Ma senza alberi non c’è acqua, senza acqua non c’è energia, senza energia non c’è sviluppo. Non avevano soldi, perciò si sono procurate i semi prendendoli direttamente dalle piante. E hanno cominciato a piantare questi semi creando una vera rivoluzione.
“Questo lavoro ha un risvolto morale e simbolico” dice Wangari, perché quando si pianta un albero e lo si vede crescere accade qualcosa dentro di se, si ha un implicito senso civico e materno, perché si da vita a qualcosa che serve a se stessi e alle altre persone. L’albero ha anche un senso simbolico perché spinge le radici nel terreno e svetta alto nel cielo, bisogna quindi prenderlo come esempio perché per poter combattere per qualcosa bisogna essere ben piantati in terra.
Prendiamo esempio da questa donna che ha cambiato molto facendo una semplice azione, mettere nel terreno fertile un seme di pianta e lasciare che la natura faccia il suo corso.

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