martedì 15 giugno 2010

UN IMPRESA CHE AIUTA ALTRE IMPRESE, PERSONE E L’AMBIENTE


CHEP nasce in Australia alla fine degli anni '50. Alla fine della seconda guerra mondiale, gli americani lasciarono presso le loro basi militari in Australia un grande patrimonio di attrezzature per la movimentazione dei materiali, come per esempio muletti e pallet di legno. Quando il Governo australiano mise in vendita tutte le attrezzature, Walter Edwin Bramble, grande esperto di movimentazione dei materiali e fondatore della Brambles, acquisì CHEP (Commonwealth Handling Equipment Pool) e decise di lanciare in Australia il noleggio delle attrezzature. Fu subito un successo e CHEP ebbe una rapida crescita: in pochi anni arriva a gestire il più grande sistema di pooling di pallet e contenitori nell’emisfero meridionale e la più grande flotta a noleggio di carrelli elevatori a forche dell’Australia.

In genere, soprattutto nei Paesi anglosassoni, il concetto di noleggio è abbastanza condiviso, proprio a livello culturale. L'idea di possedere i beni è molto più radicata qui in Italia. In questo caso hanno puntato molto sull'idea del “servizio”, cioè un'azienda specializzata nella gestione dei pallet e dei contenitori, che permette all'azienda cliente di ottimizzare la supply chain, contenere i costi e aumentare l'efficienza. E’ CHEP, infatti, che si occupa della fornitura, ma anche di tutto il ciclo di vita dei pallet: lo stoccaggio, il ritiro, la manutenzione, il riutilizzo.

Il cliente quindi può occuparsi del suo core business, lasciando a noi tutti i problemi relativi la fornitura, alla movimentazione e alla manutenzione dei pallet, cosa che CHEP fa con un’attenta organizzazione, sollevando il cliente da una serie di operazioni che implicherebbero impiego di risorse e di mezzi, distogliendole da attività più specifiche.

E’ per questo che si può dire che CHEP aiuta le altre imprese mentre aiuta le persone, poiché questa impresa promuove la politica Zero Harm, una cultura aziendale che insieme il Gruppo Brambles, promuove internamente ed è volta all’eliminazione totale non solo degli infortuni, ma anche delle cause di rischio, anche remote, di danni alla persona sul luogo di lavoro, siano essi uffici, la vettura aziendale o i Centri di Servizio CHEP. La società programma training e progetti in cui coinvolge i propri dipendenti direttamente, che mirano all’adozione di un comportamento responsabile dei dipendenti stessi. Inoltre, CHEP dota i luoghi di lavoro di dispositivi e strumenti allo stato dell’arte, che garantiscano il massimo livello di sicurezza in ogni istante ed in ogni attività svolta dalle persone che lavorano in azienda: lo scopo primario di Zero Harm è che le persone possano venire al lavoro, prestare la propria opera nella giornata lavorativa e ritornare a casa la sera senza alcun rischio per la propria incolumità.

Ma ciò che la rende molto importante è che CHEP da sempre è attenta alle politiche ambientali, al risparmio energetico e alla salvaguardia dell’ambiente. Non producono pallet, li acquistano da fabbricanti scelti rigorosamente tra quelli che utilizzano legname da foreste rinnovabili. Il processo di Certificazione dei fornitori di legname CHEP include visite sul campo, per verificare direttamente la conformità a tutte le normative, direttive e codici di best practice. I nostri pallet hanno un lungo ciclo di vita garantito, poiché abbiamo un occhio molto attento alla manutenzione; quindi, oltre a fornire sempre un prodotto all’altezza delle prestazioni richieste, viene costantemente esaminato e ricondizionato; anche quando il pallet non è più riutilizzabile, viene sempre riciclato al 100% e mai smaltito come rifiuto.

Inoltre l’organizzazione di pooling ottimizza il trasporto su strada dei pallet vuoti, riuscendo a diminuire sensibilmente le emissioni di CO2 legate al trasporto. Tutto questo riguarda anche gli altri prodotti che noi trattiamo, come, per citarne solo alcuni, i contenitori destinati al comparto ortofrutticolo, in plastica riutilizzabile, pensati per trasportare in modo efficiente merce deperibile, sicuri perché sottoposti a lavaggio e igienizzazione dopo ogni utilizzo.

In generale, è innegabile che la logica del profitto tout court sia tuttora quella più diffusa; tuttavia si va anche affermando la consapevolezza che anche il business sarà premiato da comportamenti aziendali responsabili, perché si traducono in reali risparmi, di energia, di tempo, di risorse, oltre che in efficienze ed economia di scala, in un circolo virtuoso. Per quanto riguarda CHEP è un’azienda in cui l’età media dei collaboratori è intorno ai 30/35 anni. Le persone giovani hanno una grande sensibilità verso i temi ambientali, fanno progetti e hanno figli piccoli, quindi sentono molto la responsabilità di consegnare un mondo vivibile ai propri figli. Lavorare in una società che fa della sostenibilità una vera e propria filosofia aziendale li rende ancora più motivati e propositivi. Infatti, è una società dove le proposte e le richieste dei collaboratori vengono prese in attenta considerazione e le posso assicurare che molte vanno in quella direzione.

Nelle sedi aziendali, si utilizza energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e lampade a basso consumo energetico, le auto del parco veicoli aziendale sono Euro 5 o a GPL, usiamo carta riciclata per documenti, brochure e fotocopie e sostituiamo la carta con il digitale quando possibile, ci sono impianti per il riciclaggio di carta, lattine, bottiglie e plastica, a disposizione del personale. L’azienda promuove il volontariato e la flessibilità dell’orario di lavoro, i collaboratori fruiscono di corsi di formazione, dove vengono promossi la politica Zero Harm e il comportamento responsabile nei confronti dell’ambiente.

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