mercoledì 16 febbraio 2011

A Faenza sgominata banda di "Pallettari" operai del mercato illecito dei pallet


Si è conclusa lo scorso 12 febbraio, con la denuncia di tre persone, il sequestro di un capannone industriale e di circa 2000 pallet di legno, una rapida operazione delle Fiamme Gialle.

A farne le spese un autotrasportatore di Torre del Greco, un commerciante della provincia di Isernia e un cittadino extracomunitario di origine peruviana, assunto in nero dal titolare. L’accusa: ricettazione. Sembra che i tre gestissero un traffico illecito di pallet usati marchiati EUR EPAL.

Il 9 febbraio i Vigili Urbani di Faenza avevano effettuato un controllo dei titoli amministrativi che permettevano al commerciante in questione di usufruire di un capannone della zona industriale faenzina per depositare le proprie merci.

Immediato l’intervento della GdF nel capannone, con il successivo ritrovamento dei bancali di legno dalla dubbia provenienza. Sembra che i pallet, come dimostrano alcune ricevute, fossero stati acquistati da alcuni autotrasportatori inizialmente non identificati. La conferma del traffico illecito è arrivata nel momento in cui il camionista di Torre del Greco, non accorgendosi della presenza delle Fiamme Gialle, aveva accostato il suo mezzo davanti al capannone, scaricando successivamente dei bancali. Si verificherà in un secondo momento che i pallet sarebbero stati sottratti durante il giorno a varie imprese della regione, approfittando del momento in cui venivano scaricate le merci nei magazzini. L’obiettivo era quello di rivendere il materiale a circa 5 euro al pezzo.

Proseguita anche a Bologna, l’operazione si è conclusa con la scoperta di un mercato illecito di pallet “riciclati”, un traffico che vale molto denaro e che ha dato vita a un business parallelo in tutta Italia. L’evasione fiscale che deriva dal mancato versamento dell’IVA da parte dei ricettatori costa all’erario circa 400.000.000 di euro.

Ma le conseguenze di questo traffico non sono soltanto economiche, ma riguardano anche delle questioni più serie, che toccano il sociale, come per esempio la sicurezza sul lavoro. La qualità dei pallet, infatti, è sempre più bassa e ha determinato un aumento del numero degli incidenti.

Eppure il Legislatore ha tentato di porre un freno al fenomeno con il decreto legge del 2010, in cui si stabilisce che il commercio dei pallet (“unità di movimentazione”) sia consentito solo se in possesso di una precisa licenza rilasciata dalla Questura.

Come sappiamo, però, purtroppo, la legge per molti, vedi il commerciante di Isernia, è relativa.

Quello che non si sa è però che un'operazione del genere causa gravi danni economici, ambientali e di salute che ci toccano personalmente. I pallet di Alvaro, così soprannominato il trafugatore di pallet tipo, ci ricorda la Palm s.p.a. - impresa leader dell'imballaggio sostenibile, che da anni lotta contro l'illegalità e la contraffazione, offrendo un modello d'impresa responsabile - sono altamente nocivi perché non rientrano nel loro circolo di vita e quindi smaltiti, non si può verificare la loro tracciabilità e provenienza e, soprattutto, possono contaminare i prodotti che trasportano, impregnandosi delle sostanze trasportate precedentemente... pensate al danno se un pallet utilizzato da un'industria chimica, trasportasse poi i prodotti che arrivano sulla nostra tavola!

è per questi motivi che la Palm ha deciso di lanciare la Campagna sulla Filiera Bosco Legno Consumatore Responsabile. Per maggiori informazioni è possibile visionare il sito www.greenpallet.it


Serena Calabrò


Ufficio Stampa Palm


Sobjective StudioLab

Serena Calabrò


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